5. 'GAMER'

Iwata:

Mi potete dire qual è il vostro gioco preferito fra i 16 di Game & Wario?

Mori:

Per me, è “GAMER”.

Abe:

Sì, anche per me.

Sakamoto:

E anche per me.

Iwata:

Davvero? Lo stesso per tutti e tre? (ride)

Mori:

Be’, è un gioco che fa davvero paura.

Iwata:

...Fa paura? Di solito i giochi WarioWare sono pazzi e divertentissimi da giocare!

Abe:

In “GAMER”, il giocatore usa il Wii U GamePad per una serie di minigiochi WarioWare mentre la sua stanza compare sullo schermo della TV. Sua madre fa la guardia fuori dalla stanza e, se sembra che stia per entrare, il giocatore deve smettere di giocare e far finta di dormire.

Sakamoto:

E se la madre lo becca, è “Game Over”! (ride)

Mori:

Ha presente quando si sta al volante e si evita un incidente per un pelo? Il modo in cui tutto il corpo trema... Be’, quando tua madre sta per beccarti, si prova esattamente la stessa cosa!

Iwata Asks
Iwata:

Addirittura? (ride)

Abe:

Ha ragione. Si prova proprio quella sensazione. Ma è una paura che non viene dall’uso di immagini terrificanti come nei giochi horror.

Iwata:

Be’, la grafica per questo gioco è molto essenziale e divertente, no? (ride)

Abe:

Sì, ma nonostante quello, il gioco è davvero pauroso. Ci siamo riusciti perché avevamo due schermi: quello del GamePad e quello della TV. La prima volta che si gioca fa davevro paura, ma col tempo diventa divertentissimo. E comunque le risate e la paura si somigliano…

Iwata:

Sì, in un certo senso le risate e la paura sono due facce della stessa medaglia e, portate agli estremi, sono quasi indistinguibili.

Abe:

Ed è proprio quello che abbiamo raggiunto in questo gioco.

Sakamoto:

Quando ho provato il prototipo di “GAMER”, fin da subito ho detto: “Ci siamo! Ci siamo proprio!”.

Mori:

Io ho sentito Sakamoto-san. Stava giocando a “GAMER” e urlava “Uah hah hah!”.

Iwata:

Non so sicuro di capire bene il “Uah hah hah!”! (ride)

Iwata Asks
Tutti:

(ridono)

Mori:

Non ero seduta vicino a Sakamoto-san, ma altri membri del team che gli stavano accanto sono riusciti a sentirlo parlare del gioco, e ha detto una cosa del tipo: “Questo è quello che ho sempre volute realizzare, e loro ci sono riusciti!”. Quando me l’hanno detto, ho provato una grande emozione.

Iwata:

Abe-san, usa Sakamoto-san come una specie di sensore per capire se un gioco funziona o no, quindi deve averle fatto particolarmente piacere.

Abe:

Sì, decisamente! (ride)

Sakamoto:

Penso che sia davvero un gioco eccezionale. Ho messo circa l’ottanta/novanta per cento dell’energia di tutto Game & Wario in “GAMER”.

Mori:

Sì, ho avuto quella netta sensazione! (ride)

Sakamoto:

Dicevo cose come: “Se ci riusciamo, questo gioco sarà davvero innovativo! Non possiamo scendere a compromessi!”. L’unica cosa su cui non potevo scendere a compromessi, e che ho chiesto ad Abe-san di realizzare, era provare a creare un gioco perfetto prima di svelarlo al pubblico.

Abe:

(ride)

Sakamoto:

Ecco perché voglio che la gente provi questo gioco. Vorrei che lo provasse sin da subito, ma in realtà non si può giocare dall’inizio, giusto?

Abe:

Be’, bisogna giocare un po’ per potervi accedere.

Sakamoto:

Penso realmente che sia un gioco fantastico e davvero pauroso. I giocatori rimarranno sorpresi!

Iwata:

Sono d’accordo! (ride) E quali altri giochi consigliereste?

Abe:

Io direi “PIRATES”. Al centro dello schermo c’è una nave pirata dalla quale vengono scoccate delle frecce che il giocatore deve bloccare col GamePad. Il nostro scopo iniziale era di inventarci un gioco che desse ai giocatori l’impressione che gli oggetti venissero loro incontro direttamente dalla TV.

Iwata:

Questo gioco è possibile solo con il GamePad, giusto?

Abe:

Una cosa che dovevamo tenere a mente era che i giocatori avrebbero avuto televisioni di taglie diverse e che avrebbero tenuto il Wii U GamePad a distanze diverse dallo schermo. Abbiamo fatto in modo che ci fosse un ritmo preciso nel modo in cui le frecce venivano lanciate dallo schermo. Il gioco non è difficilissimo ed è davvero piacevole una volta che il giocatore capisce il ritmo e inizia a muovere il corpo in sintonia. Con “PIRATES” abbiamo ricreato quella sensazione tipica dei giochi arcade, per i quali c’è bisogno di spazio e grandi macchinari per giocare, ma l’abbiamo resa possibile nello spazio confortevole di casa.

Mori:

A me piace molto “SKI”. Per una persona come me, che arriva dalla generazione Famicom18, è fantastico avere un gioco con controlli molto semplici ma al quale si migliora man mano che si gioca. Ecco perché consiglio di provarlo. Si controlla usando movimenti di base del Wii U GamePad, ma la grafica a schermo è davvero ricca e dettagliata, anche troppo, se devo dirla tutta! Ma ciò lo rende divertentissimo! (ride)18. Famicom: Conosciuto anche come Family Computer System, il nome giapponese per il Nintendo Entertainment System. Il Famicom uscì in Giappone nel 1983.

Iwata:

Io penso sia un gioco davvero strano, nel senso che le immagini che il giocatore vede sul Wii U GamePad sono pessime, mentre la grafica che gli altri vedono sullo schermo è ottima.

Abe:

Be’, ciò vuol dire che la persona che gioca incoraggerà gli altri a fare altrettanto! (ride)

Iwata:

È quasi come dire: “Qualcun altro vuole giocare così posso vedere la grafica?”. (ride)

Abe:

Sì, esattamente quello che volevamo.

Sakamoto:

Mi spiace ripetere quello che hanno detto gli altri, ma anch’io consiglierei “SKI”. La

Video: Sciare di fronte al pubblico!

Mi potete dire qual è il vostro gioco preferito fra i 16 di Game & Wario?
modalità che preferisco è quella in cui alcune ragazze sciano con te. È un gioco che non finisce mai. Quando ti avvicini a una ragazza sulla discesa, ti saluta ammiccando e poi ti segue. L’idea è farsi seguire da nove ragazze e raggiungere l’obiettivo. È proprio divertente! (ride)

Iwata Asks
Iwata:

(ride)

Sakamoto:

In “SKI” c’è un’altra modalità che è una gara di sci in discesa più tradizionale. A quella sono proprio una schiappa. Ma appena compaiono le ragazze, miglioro subito! (ride)

Tutti:

(ridono)

Sakamoto:

Miglioro così drasticamente che la cosa mi fa quasi innervosire!

Iwata:

Chissà cosa la spinge a migliorare la sua tecnica...

Sakamoto:

Mhm... Cosa sarà mai? (ride) Qualunque cosa sia, appena compaiono quelle ragazze, mi sento uno sciatore provetto.

Tutti:

(ridono)

Sakamoto:

Di solito riesco a farmi seguire da tutte e nove le ragazze. Non vi posso dire quanto la cosa mi diverta!