4. Nikki

 

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Iwata:

Sembra che Kitai-san non riesca a dirlo. Imai-san, vuole provarci lei? (ride)

Imai:

Disse che era troppo da persone di mezza età. (ride)

Iwata:

(ride)

Kitai:

Quando ho saputo che gli autori erano tutti uomini con più di 30 anni...

Iwata:

Riassumiamo: un gruppo di uomini di mezza età, o comunque con più di 30 anni, aveva realizzato la carta da lettere dopo un lungo studio dei fumetti per ragazze, ma agli occhi di una ragazza la grafica sembrava esattamente quella tipica di un gruppo di uomini di mezza età. (ride)

Imai:

Allora abbiamo detto: “Se è così esperta, perché non prova a lavorarci lei!”.

Iwata:

E fu così che venne coinvolta nel progetto.

Kitai:

Già.

Imai:

Kitai-san si mise al lavoro, e il risultato fu totalmente diverso.

Kondo:

È vero. Mi resi conto che la mia sensibilità artistica era completamente diversa dalla sua, almeno per quanto riguarda la grafica per ragazzi.

Iwata Asks
Takenouchi:

E pensare che a un certo punto eravamo sicuri di aver colto pienamente l’essenza del “girl power”! (ride)

Imai:

Ma ci sbagliavamo di grosso. (ride)

Tutti:

(ridono)

Iwata:

Alla fine, quanti tipi di carta da lettere avete creato?

Imai:

Tantissimi, ma poi, selezionando i migliori, arrivammo a 42. Li abbiamo rifatti praticamente tutti.

Iwata:

E li ha creati tutti lei, Kitai-san?

Kitai:

Oh no. Dato che lo sviluppo era nella fase finale, non sarei riuscita a occuparmene da sola, perciò ho creato dei modelli di cartoline secondo lo stile che oggi va per la maggiore, anche a livello internazionale, e li ho esposti in dettaglio al team di Denyu-sha. Da quel momento in poi i risultati sono stati davvero fantastici.

Imai:

Il team che si occupava della carta da lettere ha preso letteralmente il volo dopo aver iniziato a collaborare con Kitai-san.

Iwata:

A proposito, come è nata

Video: Nikki, il personaggio che spiega come scrivere le lettere

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Nikki, il personaggio che spiega come scrivere le lettere ?

Imai:

Il suo sviluppo è stato parallelo a quello della carta da lettere: volevamo un personaggio che guidasse gli utenti nel processo di scrittura e fornisse suggerimenti su cosa scrivere e disegnare. All'inizio, quando abbiamo rielaborato il software per Nintendo 3DS, adattandolo a SpotPass, anche noi di Nintendo non avevamo un’idea precisa sul funzionamento di SpotPass!

Iwata:

Ha ragione.

Imai:

Credevo che gli utenti avessero bisogno di una guida per capire meglio come usare una funzione che noi stessi non avevamo ancora inquadrato con esattezza. Per questo decidemmo che un personaggio-guida, che spiegasse le cose in modo semplice, fosse un ottimo punto di partenza.

Kondo:

All’inizio pensammo a un personaggio che apparisse all’improvviso con una specie di effetto-nuvoletta. Poi passammo a una combinazione tra un uccellino e un fantasma. A dire il vero, quest’ultima stava per diventare la soluzione definitiva!

Iwata:

Una via di mezzo tra un uccellino e... un fantasma?

Kondo:

Era molto carina, ma un po’ troppo “strana”. Poteva scrivere una lettera al posto dell’utente, perciò aveva anche delle mani. Ma forse era un po’ troppo “da persone di mezza età!” (ride)

Tutti:

(ridono)

Kondo:

Del resto, ancora non conoscevamo bene SpotPass. (ride)

Iwata:

Quindi il vostro disorientamento finì col personificarsi in una specie di uccellino fantasma. (ride)

Kondo:

Sì. Era un personaggio davvero originale, ma proprio per questo rischiava di influenzare l’intero aspetto grafico del progetto. Quindi, alla fine, decidemmo di eliminarlo completamente.

Imai:

Per un po’ andammo avanti senza usare alcun personaggio, ma ci rendemmo conto che non si poteva fare a meno di una figura che spiegasse come usare il software e scrivere le lettere, perciò decidemmo di fare delle audizioni.

Iwata:

Audizioni?

Imai:

Sì. Dato che si trattava della console Nintendo 3DS, pensammo che la soluzione ideale fosse utilizzare dei personaggi Mii e chiedemmo a Denyu-sha di proporcene alcuni.

Kondo:

Volevamo scegliere un personaggio Mii che fosse perfetto per il nostro software.

Imai:

E scegliemmo Nikki. Mi ricordo che qualcuno, a Denyu-sha, mi disse anche che evidentemente avevo un debole per le ragazze con gli occhiali.

Iwata:

Ed è vero?

Imai:

Beh... (ride) in effetti quasi tutti i personaggi Mii che visionammo avevano gli occhiali.

Tutti:

(ridono)

Iwata:

Il nome “Nikki” fu scelto fin da subito?

Imai:

Pensammo: “Dato che si tratta di un diario (nikki in giapponese), quale nome migliore di Nikki?” L’alternativa era Fumi Kakuyo (“Sto per scrivere una lettera” in giapponese).

Iwata:

Fumi Kakuyo? Decisamente “da persone di mezza età”! (ride)

Tutti:

(ridono)

Iwata:

E all’estero come si chiama?

Imai:

È scritto in modi diversi a seconda della lingua, ma la pronuncia è sempre “Nikki”.

Iwata:

Oh. Ma nessuno saprà che in giapponese significa “diario”.

Imai:

No. (ride)

Iwata:

Da chi sono stati scritti i messaggi del tutorial di Nikki?

Imai:

Beh, da Nikki stessa! Io le ho solo detto cosa volevo che scrivesse.

Kondo:

Giusto. Abbiamo tutti collaborato con Nikki sul contenuto dei messaggi, ma la versione definitiva è tutta scritta da lei.

Kitai:

Volevamo che scrivesse o disegnasse cose utili agli utenti indecisi sulle modalità di scrittura, ad esempio gatti, stelle, orme... insomma, cose facili da riprodurre. In realtà, Imai-san e il team di Denyu-sha avevano pensato a una serie di frasi semplici da far pronunciare a Nikki, ma erano tutte piene di espressioni che le ragazze di oggi non userebbero mai! (ride)

Iwata Asks
Iwata:

(ride)

Kitai:

Dava proprio l’impressione di un gruppo di uomini che cercavano disperatamente di immedesimarsi nelle ragazze di oggi. Per fortuna ci ha pensato Nikki a risolvere il problema.

Imai:

Come dicevo, ci manca decisamente il fattore “girl power”.

Tutti:

(ridono)