2. Ascoltare una melodia per ore

Iwata:

Nagamatsu-san, anche lei, come Yokota-san, è legato a una melodia in particolare?

Nagamatsu:

Se dovessi scegliere un brano del CD, opterei per il

Video: tema di base di Super Mario World

Nagamatsu-san, anche lei, come Yokota-san, è legato a una melodia in particolare?
tema di base di Super Mario World . Ricordo di averlo suonato al pianoforte subito dopo averne afferrato il motivo. Le dita della mano sinistra e quelle della destra si muovono rapidamente, in modo molto piacevole. Suonarlo era davvero divertente.

Iwata:

I videogiochi sono in qualche modo responsabili della sua passione per la musica?

Nagamatsu:

Sì. Hanno avuto un ruolo centrale.

Iwata:

Perché lei fa parte della generazione del Famicom, giusto?

Nagamatsu:

Ho sempre amato la musica videoludica, anche se in realtà da bambino sognavo di comporre per il cinema. Ma anche alle scuole superiori spesso mi sentivo dire che i brani che scrivevo erano perfetti per i videogame, quindi capii che questo mondo doveva aver esercitato su di me una grande influenza.

Iwata:

Mi rendo conto che può suonare strano, ma la colpa è di Kondo-san.

Kondo:

(ride)

Nagamatsu:

Dovrei ringraziarlo, invece! (ride)

Iwata Asks
Iwata:

Questa è certamente una formulazione più elegante! (ride)

Yokota:

Nagamatsu-san, quando ha... Ops, non sono io che devo fare le domande! (ride)

Iwata:

"Yokota Chiede." (ride)

Yokota:

Chiedo scusa. (ride)

Iwata:

No, prego, vada avanti!

Yokota:

Nagamatsu-san, mi chiedevo a che età ha iniziato a prestare attenzione alle colonne sonore dei videogiochi.

Nagamatsu:

Avevo 9 o 10 anni. Ho iniziato a giocare con il Famicom all'età di 2 anni.

Iwata:

Cosa? Ma è impossibile giocare a quell'età!

Nagamatsu:

Sembra proprio che io ci riuscissi, invece...

Iwata:

In che anno è nato?

Nagamatsu:

Nel 1982.

Iwata:

Un anno prima dell'uscita del Famicom. Quando lei aveva due anni il Famicom era uscito da un anno, e stava appena iniziando a suscitare un certo interesse fra il pubblico. E Super Mario uscì quando lei aveva tre anni.

Nagamatsu:

Esatto. C'è stato un periodo in cui Super Mario era ovunque, persino negli alberghi*. Io giocavo e la gente si riuniva a guardare. (*All'epoca molti hotel giapponesi mettevano Super Mario Bros. a disposizione degli ospiti nella sala dei giochi.)

Yokota:

Davvero era così bravo?

Nagamatsu:

Sì. Non facevo che giocare!

Iwata:

Quanti anni aveva in quel periodo?

Nagamatsu:

4 o 5, credo.

Iwata:

4 o 5... Quindi ha iniziato a catalizzare l'attenzione su di sé molto presto... (ride)

Nagamatsu:

Proprio così. (ride)

Iwata:

A 5 anni giocava a Super Mario davanti a una nutrita folla di spettatori, mentre a 10 già rifletteva sul processo di composizione della musica per i videogiochi.

Nagamatsu:

Sì. Volevo suonare il tema di base di Super Mario, ma al pianoforte non era facile. Mi sono avvicinato al piano da autodidatta, quindi sono sempre andato a orecchio. Ma non riuscivo a riprodurre le note di quella melodia specifica, perché la tonalità cambia di continuo. Il primo motivo che sono riuscito a suonare a orecchio era un brano di Super Mario World, che è tuttora il mio preferito. Ogni volta che lo suono mi diverto un mondo.

Iwata:

Se suonarlo non fosse stato così divertente, forse oggi lei non sarebbe qui.

Nagamatsu:

Forse no. (ride) Lo suono ancora molto spesso.

Yokota:

Anch'io. Credo che chiunque faccia il nostro lavoro impari a suonare ascoltando le canzoni che ama. Quando ascolti un brano che ti piace desideri subito riprodurlo a modo tuo, anche se solo in parte.

Iwata:

Ed è così che le persone come voi, Yokota-san e Nagamatsu-san, imparano autonomamente a suonare le melodie dei videogiochi e alla fine diventano compositori. La vostra musica sprona i giovani a seguire le vostre orme per entrare in questo mondo.

Yokota:

Sarebbe meraviglioso. Anche se nel mio lavoro mi occupo soprattutto di composizioni orchestrali, e suonare a orecchio non è facile.

Iwata Asks
Iwata:

Suppongo che prima fosse più semplice, perché il Famicom aveva una capacità di riproduzione sonora molto limitata.

Yokota:

Esatto. Allora per le melodie si potevano usare solo tre suoni alla volta. Era possibile riprodurre un pezzo quasi alla perfezione con l'uso di entrambe le mani. Potevi vantarti con gli amici di essere in grado di suonare il tema di Mario, esibirti davanti a loro e divenire l'eroe del tuo gruppetto.

Kondo:

La suonava a scuola?

Yokota:

Sì.

Kondo:

E tutti la venivano ad ascoltare?

Yokota:

Proprio così.

Kondo:

(applaude) "Bravissimo, Yokota-kun*!". * (Come "san", anche "kun" è una forma di cortesia che viene apposta alla fine di un nome proprio. "Kun" viene usato in genere per rivolgersi a una persona più giovane, ed è comunemente utilizzato tra compagni di classe)

Tutti:

(ridono)

Yokota:

Alle elementari le melodie dei videogiochi suonate al piano riscuotevano molto più successo della musica classica.

Iwata:

L'ho sentito dire anch'io. Ho un amico, un po' più giovane di me, che si è diplomato al conservatorio. Nel periodo del tirocinio per diventare insegnante di musica suonava le melodie dei videogiochi ai suoi studenti, che dimostravano subito un vivo interesse, e la distanza tra maestro e allievi si riduceva all'istante.

Yokota:

Sì, capisco bene cosa intende dire! (ride)

Kondo:

Una volta, in un viaggio oltreoceano, conobbi un giapponese che si spostava di continuo. Mi disse che in ogni paese che visitava tutti riconoscevano la musica di Mario, ed era proprio suonando questa musica che quel tipo riusciva a costruire dei legami. Questo mi ha reso profondamente felice.

Iwata Asks
Iwata:

Wow... Suppongo che siano in molti, in tutto il mondo, ad ascoltare la musica di Mario. Quando giochi a un videogame finisci per assorbirne anche la colonna sonora, perché si ripete di continuo. In genere, però, l'ascolto ripetuto di un pezzo ti spinge a odiarlo, anche se prima ti piaceva tantissimo.

Yokota:

È vero.

Iwata:

Perché con i videogiochi questo non succede?

Kondo:

È difficile spiegarlo a parole. Diciamo che cerco sempre di comporre melodie che la gente può ascoltare centinaia di volte senza averne la nausea. E quando penso di aver finito faccio questo... (chiude gli occhi e si appoggia allo schienale della sedia)... e le ascolto per ore. A volte mi metto persino a ballare seguendone il ritmo.

Nagamatsu:

Wow!

Yokota:

Quindi continua ad ascoltarle per ore e ore.

Kondo:

Sì.

Iwata:

E se riesce a farlo, il suo lavoro è terminato.

Kondo:

Esatto. Se non ci riesco, significa che c'è qualcosa che non va.