1. Il primo lancio in contemporanea mondiale della serie

 


In corso di sviluppo

Iwata:

I due nuovi giochi saranno pubblicati in contemporanea in tutto il mondo1 per la prima volta in assoluto nella storia dei Pokémon, qualcosa che volevamo fare da molto tempo. Che effetto le fa Ishihara-san?1. Alcune regioni sono escluse.

Ishihara:

Era un nostro obiettivo da anni, quindi mi fa un effetto indescrivibile. Ma per farla breve dirò che all'inizio dello sviluppo credevo che sarebbe stato impossibile! (ride)

Iwata:

Anche se era stata un'idea sua, pensava che non avrebbe mai funzionato. (ride)

Masuda:

Anch'io all'inizio avevo dei dubbi.

Iwata:

Anche lei?! (ride)

Masuda:

Sì! (ride)

Iwata:

Beh, in realtà anch'io! (ride)

Tutti:

(ridono)

Iwata:

Quando l'ho saputo dal mio staff, mi sono detto “Cosa? Ci riusciremo davvero?!”

Ishihara:

Ma man mano che lo sviluppo progrediva, ho capito che potevamo farcela. Non abbiamo creato giochi diversi in lingue diverse per diversi paesi, ma abbiamo seguito un approccio sette-in-uno ovvero abbiamo incluso tutte e sette le lingue (giapponese, inglese, francese, italiano, ecc.) nella stessa versione del software e i giocatori possono scegliere la lingua che preferiscono. Quando i giochi sono stati finalmente completati, avevo voglia di complimentarmi con me stesso anche se non avevo dato alcun contributo a questa parte! (ride)

Iwata:

(ride)

Ishihara:

Ma dà l'idea del forte senso di realizzazione che abbiamo provato, sì, sono estremamente felice.

Iwata:

Immagino che pur richiedendo molto impegno, l'approccio sette-in-uno sia la soluzione per molti problemi.

Ishihara:

Sì, finora avevamo sempre creato sette versioni separate del software, una per ogni lingua, ma questa volta dovevamo crearne una sola.

Iwata:

Come è stato il lavoro per lei, Masuda-san? Adottare l'approccio sette-in-uno per un gioco Pokémon è stato estremamente difficile?

Masuda:

Sicuramente.

Iwata:

Qual è stato lo scoglio più grande da superare?

Masuda:

I testi. Finora, i testi originali erano scritti in giapponese, poi venivano tradotti in inglese e quindi nelle altre lingue, come francese, tedesco, ecc. Ma questa volta siamo passati direttamente dal giapponese a tutte le altre lingue.

Iwata:

“Direttamente” è la parola giusta! (ride)

Masuda:

Sì! (ride) Siccome traducevamo "direttamente", le traduzioni progredivano rapidamente.

Iwata:

Quando esce un nuovo gioco Pokémon ci sono sempre molti nuovi Pokémon. Non è stato difficile decidere i nomi per tutti?

Masuda:

Oh sì! Alcuni membri del team sono incaricati di assegnare i nomi e, praticamente in lacrime, ce l'hanno messa tutta! (ride)

Iwata:

(ride)

Masuda:

Erano già stati usati un'infinità di nomi e quindi trovarne di nuovi è stato incredibilmente difficile.

Iwata:

Bisogna trovare un nome adatto a ogni Pokémon, per esempio che rifletta la sua forma fisica. E poi bisogna verificare di non infrangere nessun diritto di proprietà intellettuale.

Masuda:

Esattamente. E questa volta volevamo usare gli stessi nomi per tutti i paesi del mondo, se possibile, per cui è stata davvero una sofferenza per chi doveva trovare i nomi. Ma alla fine il senso di appagamento è stato incredibile.

Iwata:

Immagino che abbiate fatto così (movimento con il pugno chiuso in segno di vittoria) ogni volta che il team trovava un nome perfetto che non poneva problemi di diritti in nessun Paese del mondo, o sbaglio? (ride)

Masuda:

Non sbaglia affatto! (ride)